mercoledì 10 gennaio 2007

Lo spirito civico del Billionaire


Flavio Briatore ha il vanto di vivere nell'anonimato, e non scherzo mica.
La popolazione vippara che segue le sue fulminee avventure amorose, le scappatelle agostane, dell'agosto esteso generosamente tutti e dodici i mesi dell'anno (testimoniato dalla perenne abbronzatura stampata sulla faccia), stenta a capire quale sia l'occupazione di questo estroso anfitrione meneghino, anzi, non se lo chiede affatto.
Suscitando lo scandalo dei vippari, Flavio Briatore è o dovrebbe teoricamente essere geometra e manager della Renault. Ha trionfato in formula uno; è degno del titolo di cavaliere; cambia continuamente compagna ma sembra or non è molto essersi piegato al talamo; è testimone di iniziative di beneficienza per i bambini poveri, in occasione della quale raccoglie una ricca questua passando in rassegna dei numerosi amici che affollano il suo locale esclusivo sulla Costa smeralda, il Billionaire, mèta abituale di calciatori, veline e altri elementi dell'elite "senza potere" alberoniana. Non disdegna l'amicizia di uomini e donne invischiate nella politica, come Daniela Santanchè, quella che mostra il ditalino agli studenti, sicura di avere a che fare con gente fin troppo smaliziata, astro maggiore nel cosmo della nuova destra femminile e mondana, che richiama alla mente la femme fatale d'annunziana, la Elena Muti del "Piacere". Ma forse D'Annunzio avrebbe genuinamente vomitato dinanzi a questi nuovi tipi umani forgiati dal fuoco del tubo catodico e plasmati dagli ultimi vent'anni di milaneseria da bere e satira vanziniana, escluso l'infortunio passeggero di Mani pulite.
Col cambio di regime, l'espressione non è mia, appartiene ai tempi tesi in cui viviamo, il nuovo esecutivo stanco di bistrattare le categorie fedeli alla destra, decide di tassare il lusso, per impinguare le anemiche casse dello stato.
Il lusso, sterile sogno dell'italiano d'ogni tempo, rifugio dell'eroe eccezionale d'annunziano (troppo inerente con l'argomento che è ineseguibile non citarlo una seconda volta) dal presente frustrante, privilegio idiota che depaupera la nazione "rendendola schiava del nemico" parafrasando le adulatorie parole dell'austero duce del fascismo Benito Mussolini.
Il lusso e la magnificienza che resero splendido e appetibile lo stivale e magnifici i Medici di Firenze, scatenando la corsa alla dolce Italia ricca di tesori materiali e artistici e riducendola dopo tre secoli a una fredda aspressione geografica, a qualcosa di scombinato e deprimente, niente di più lontano dal concetto moderno di nazione.
"Il lusso è utile", nuova massima coniata nella profonda Italia dell'imbecillità. Le pari opportunità omologano, il lusso invece sviscera e valorizza le diversità e le vocazioni della nostra bella Italia. L'esclusivo, il raro, il prezioso che ti faccia emergere, ti discerna dall'opprimente dittatura del numero, dall'appiattimento democratico. Il potere e l'oppressione derivanti dalle disparità economiche sono una forma di intolleranza intollerabile, al pari di quella razziale. Al Billionaire si darà una vivace protesta nei confronti dell'indirizzo fiscale intrapreso dal governo Sardo di centrosinistra per salvare le venuste spiagge dell'isola. Una sceneggiata grottesca impensabile anche per Bunuel, insuperato sbeffeggiatore dei tic e delle belle pensate borghesi; si respirerà qualcosa di esilarante e al contempo pericoloso, malato, inquietante nell'allegria che animerà sicuramente la soirèe. Mi riesce difficile e penoso immaginare l'apprensione di riccastri riluttanti a sborsare qualche centinaio di euri in sovrappiù e, neanche lo nascondo, suscita rabbia l'ascesa in campo, dalla sommità della torre d'avorio, di persone che ignorano il costo della vita, il classico prezzo del pane e che danno le mosse a un odioso picchetto - party millantando la difesa del turismo locale e italiano. Turismo che vedrà l'occaso, dopo una simile imposta sul lusso, pensano tutti loro e la destra banditesca, mentre aumenta a vista d'occhio (e impietosamente) il numero degli stranieri che quest'estate ha deciso di soggiornare nelle nostre incantevoli località turistiche.

Filippo Barbera

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