sabato 29 dicembre 2007

Invettiva contro la famiglia

La repubblica italiana nata dalle ceneri incandescenti del fascismo è fondata sul lavoro ma ogni si piangono migliaia di morti sul (di!) lavoro. Prima contraddizione in termini. La repubblica italiana è fondata anche sulla famiglia, cellula dello stato imperniato sul sudore, ma le politiche indirizzate a questo fondamentale nucleo sono tra le più penose e inconsistenti d'europa. E non è finita qui perchè non ho ancora nemmeno cominciato la mia requisitoria. La famiglia, almeno quella di ceppo italiota, è tutto fuorchè il presepe zuccheroso e strappacore dipinto dai multiformi esegeti di questa subdola istituzione. Parafrasando scherzosamente il primo articolo della nostra carta costituzionale, potremmo dichiarare che la famiglia italiana è fondato sulla maldicenza, il rancore, l'ipocrisia e il calcolo, una istituzione impregnata di machiavellico senso della realtà dove tutti gli elementi costitutivi di un clan veramente basato sul sentimento affettivo e il sangue vengono svalutati. Svalutati dalla logica dell'individualismo e dei suoi tristi derivati, il culto dell'immagine e l'arte del mercimonio, del ridurre ogni cosa a oggetto vendibile/acquistabile. La famiglia italiana, o forse quella occidentale in toto, è rovinata dal materialismo. Gli attori di questa congregazione recitano una ingrata e talvolta istrionica parte fatta di cinismi, rapacità, amoralità, umori biliosi, violenza scriteriatae cieca sia verbale che fisica. Il suocero detesta il genero perchè volubile e precario mentre la suocera vede nella nuora ogni sorta di male e peccato mortale, la malagrazia, la pigrizia, la fatua incontinenza.
I cognati in questa torva giostra mica se la passano meglio, anzi pagano spesso prezzi salati semplicemente per via del loro buon cuore o della candida ingenuità, perchè impreparati ai mille sotterfugi e logorati da anni di guerra fredda combattuta a schizzi di veleno e bile. Le feste principali - Natale Capodanno e Pasqua - riuniscono i membri della famiglia sparsi un pò dappertutto mettono nei cuori felicità e letizia e speranza in vista di un caloroso e sereno ricongiungimento. Macchè! Giorni d'inferno segreto, dove tutti sono tesi e insoddisfatti, dove anche i piccolini reclamano la loro fetta di veleno e si lasciano marcire nella palude di accidia e di risentimento che pervade ogni fibra del corpo. Il pretesto per sparlare male di persone e cose è abbastanza facile e sempre a portata di mano: una pietanza non cucinata come Dio comanda oppure un regalo meno appetibile di altri o ancora la roulette della rigovernatura per citare i casi dove prevale la materia; un saluto poco caloroso, una mutria silenziosa, un gesto sgarbato o un sorriso malinterpretato per quanto riguarda invece i rapporti umani. Qualunque di questi motivi, ma ve ne sono tanti altri da riempire una lista leporelliana, può essere addotto per scatenare il caos, la guerra calda e fredda che distrugge ogni sentimento spontaneo ammazzando fegato e cuore. La famiglia e il matrimonio perni della società? Meglio, molto meglio restare scapolo.

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